6 feb 2017

Intervento a colore

In questa pagina dell'associazione bridge Forlì c'è il sistema Quinta Italiana e ci sono molti articoli interessanti. Vorrei parlare dell'argomento Intervento sull'apertura avversaria, che viene trattato molto bene in questo ARTICOLO , che costituisce la lezione 8.
Dovreste prima leggervelo... comunque voglio sottolineare punti che sono ben spiegati. In blu miei commenti, così come il grassetto e l'evidenziatura in giallo.


1) IL CONTRO INFORMATIVO HA COME SCOPO PRIMARIO TROVARE I FIT 4-4, CON PARTICOLARE RIGUARDO PER I MAGGIORI , L’INTERVENTO A COLORE HA COME SCOPO TROVARE I FIT ASIMMETRICI.
Ecco una "regola" schematica che "inquadra" bene l'argomento. Poi vedremo i casi in cui bisogna scegliere fra dichiarazione a colore e contro.

2) L’intervento a livello uno promette da un minimo di 8 punti (anche 7 se il colore è capeggiato da AK o AQJ) fino a un massimo di 16. La mano e il colore debbono essere adeguati al raggiungimento di almeno uno dei tre obiettivi fondamentali (aggiudicarsi un contratto in attacco o di sacrificio, oppure indicare un buon attacco al compagno).
Per la consistenza del colore vedi sotto note sullo Suit Quality Test (SQT)

3) L’intervento quarto (il compagno si comporterà appoggiando regolarmente, come se fosse quinto) è legittimato solo da una serie di “compensazioni”:
-  la mano deve avere punteggio non inferiore a 11/12 punti;
- il colore deve essere composto almeno da due onori maggiori (A,K,Q) oppure da un onore solo purché accompagnato da due “integratori” (J, 10, 9). Ad esempio: KQxx, AQxx , KJ9x , A109x.
Per il "tabù" dell'intervento quarto, tenere a mente una considerazione importante di Lawrence, sul principio della "sicurezza". L'intervento è più sicuro se ho 3/4 carte nel palo di apertura ! Se sono lungo nel palo di apertura, il mio partner sarà corto, quindi ci sono più probabilità che abbia carte nel mio palo di intervento, cioè di trovare il fit ! Inoltre Mendelson aggiunge che se siamo corti nel palo di apertura avversario, quando questi giocheranno nel palo dovremmo tagliare di mano, cioè dalla parte lunga. Ciò è sì utile per fermare il colore, ma non "allunga" le atout. Se invece siamo lunghi nel palo di apertura è probabile che il p sia corto, e sarà quindi lui a tagliare, allungando le atout, cioè permettendoci di fare più prese.

4) Molto spesso si interviene a livello 1 per controgiocare (cioè dare l’attacco), ma questo non accade per il livello 2, che si affronta solo nella speranza di giocare. Un intervento a livello due, essendo impegnativo per 8 prese, ha requisiti minimi leggermente superiori rispetto al livello uno: almeno 9 punti, tassativamente sei carte, e colore solido anche al suo interno. Se per gli interventi che danno l’attacco possiamo dire che la testa del colore è la cosa più importante (AKxxx…AQxxx…KQxxx…) perché consente alla difesa di incassare prese veloci, per il livello DUE possiamo dire che la…pancia del colore è importante, perché lo scopo primario è aggiudicarsi il contratto e sviluppare prese almeno nel colore di atout.
Per le Cuori, colore nobile, si può fare qualche eccezione ed è accettabile un intervento a livello 2 con 5 carte, ma solo se si tratta di un buon colore in una mano con forza d’apertura. A parte il caso speciale delle Cuori, un punteggio elevato può compensare la mancanza di solidità, ma non la mancanza di lunghezza; l’importante è che la mano abbia almeno un motivo per essere descritta.
Questa configurazione di colore (AKQJx o AKQ10x) è l’unica ammessa per un intervento di 2♣ o 2 con cinque sole carte.
Su apertura avversaria di 1♠, con ♠ Q85 82 AJ972 ♣ AK4 si passa. Non si interviene di due a colore per dire che si hanno i punti, ma le prese in attacco! Questa mano ha essenzialmente prese di controgioco, e pertanto è corretto passare.

Quindi livello 1 teste, livello 2 pancia (non per l'attacco). Altrove dice che per intervenire a livello 2 occorre almeno 1 onore maggiore + il J o 109. 
Su un  altro sito, Best E Bridge ho trovato formule simili... per intervenire a livello 1 occorre 1,5 onori e per intervenire a livello 2 due onori con :
A, K, Q, J10, 1098 = 1
AJ, KJ, QJ, A109, A6°, K106° = 1,5 

Sia per gli interventi a livello 1 che 2, così come per le aperture 2 deboli e per i barrage, è molto utile (e facile da ricordare) la formula di Klinger per determinare la qualità del seme, cioè lo Suit Quality Test (SQT).
Si aggiunge al numero di carte nel seme, il N° di onori al 10 (J e 10 solo se accompagnati da un onore maggiore). Il totale - 6 dà il livello a cui di può intervenire, oppure aprire (secondo alcuni in caso di vulnerabilità sfavorevole togliere 1 al totale).
Es Q10xxxx = 8 (6 carte + 2 onori) - 6 = 2 , si può intervenire a livello 2 (e questo è il minimo) o aprire due debole. 
KQ10x = 7 (4 carte + 3 onori) - 6 = 1, si può intervenire a livello 1.

5) Il Contro promette almeno 12 punti. Se la distribuzione è perfetta e se sono presenti almeno 2 prese e ½ di controgioco possono andar bene anche 11, ma mai di meno. Il possesso di un punteggio di apertura non è di per sé un requisito sufficiente per entrare in dichiarazione con il Contro.
Altrove ho trovato almeno 2 prese difensive. Per il punteggio minimo (a parte le considerazioni sulla distribuzione) utili due formulette :
a) aggiungere a 10 il N° di carte posseduto nel palo avversario. Il totale è il punteggio minimo richiesto per il contro. (Colchamiro). In sostanza occorrono almeno 10 punti col vuoto nel palo d'apertura, 11 punti col singolo, 12 col doubleton e 13 con 3 carte.
b) Al punteggio in onori si aggiungono 2 punti per ogni carta sotto le 3 nel palo d'apertura. Ci vogliono almeno 15 punti (Browne) per il contro. Quarti di mano, occorrendo il tradizionale K in meno, si può riaprire di contro con 12 punti Browne.
Esempio, secondi di mano, si sommano 0 punti avendo 3 carte nel palo d'apertura, 2 punti avendo 2 carte , 4 punti avendo il singolo e 6 avendo il vuoto. In sostanza ci vogliono 15 punti onori con 3 carte nel seme d'apertura, 13 punti con due carte, 11 con 1 carta e 9 col vuoto (ma altri NON vogliono il vuoto nel palo d'apertura, perchè se il contro viene trasformato dal partner non è possibile attaccare in atout !).
Come vedete le due formule vanno d'accordo solo nel caso di 1 carta nel palo d'apertura...
Per quanto riguarda la distribuzione, il contro promette almeno 3 carte negli altri 3 pali, ma ho trovato citazioni in cui va bene contrare anche con due carte nel minore. La canonica 4-4 nei nobili "sfuma" in una 4-3 con l'aumentare del punteggio.

6) Requisiti per il Contro con mani di 16/17 o più punti. Con le mani di 17 e oltre non ci sono vincoli distribuzionali, visto che il presupposto è avere un ben preciso tipo di gioco da proporre. Quando si rimuoverà il contratto proposto dal partner, anche se fatto al minimo livello, si mostrerà in automatico una mano forte.

REGOLA: SE, DOPO AVER DATO UN CONTRO INFORMATIVO, CAMBIATE LA SCELTA DEL COMPAGNO, MOSTRATE AUTOMATICAMENTE 16+ PUNTI.

La rimozione a salto è Forzante di Manche ed equivale a un’apertura di 2. Con ♠ AKQ732 AK5 4 ♣ KJ10 su apertura di 1, questa mano ha bisogno di pochissimo per fare Manche da sola; potrete seguire al contro dichiarando le Picche a salto.
La rimozione, cioè il contro seguito da cambio di colore, per i principianti (come me) non è sempre chiaro quando la mano (o il palo) è sufficientemente forte... La rimozione a salto, poi, non sapevo neanche che esistesse...

7) Dire colore o dire contro ? L’intervento a colore parte da un minimo di 7/8, mentre il minimo del Contro è 11/12. L’intervento a colore è delimitato a un massimo di 16 punti, quindi non è forzante; il
Contro invece è illimitato. Le due dichiarazioni hanno una fascia di forza in comune (11/16), nella quale il dato discriminante è la distribuzione. Quando avete una forza compresa tra 11 e 16 potrete scegliere, ma ricordatevi una cosa fondamentale: se optate per il Contro, rinunciate a ogni descrizione futura di una vostra eventuale quinta, perché si tratterebbe di una Rimozione.
Su apertura di 1,  con ♠ AQ653 A54 4 ♣ K762 si dice 1♠. Se intervenite di Contro il compagno potrebbe scegliere le Cuori e voi dovreste passare (1♠ dopo il Contro sarebbe una Rimozione) e potrebbe trattarsi di un pessimo contratto.
Ricordate che il Contro Informativo, in qualsiasi momento venga detto, ha sempre lo stesso significato: “gioco gli altri colori” … se dite 1♠, ed il partner dell'apertore rialza a 2, potete dire X. Avete così mostrato prima il tratto saliente della mano (1♠), poi, con il Contro, che avete forza d’apertura e possibilità di giocare anche a Cuori o Fiori.
Per il principiante l'opzione, cioè la scelta, implica possibilità d'errore (oltre che di fare bene) e quindi genera angoscia... 

PUNTI CHIAVE

- L’INTERVENTO DI CONTRO SERVE PER TROVARE I FIT 4-4 O PER MOSTRARE UNA MANO DI REVER: LA FORZA VA DA 11 PUNTI FINO ALL’INFINITO.

- L’INTERVENTO A COLORE SERVE PER TROVARE I FIT 5-3 O 6-2. LA FORZA VA DA 8 PUNTI FINO A 16: NON È FORZANTE.

- REQUISITI PER UN INTERVENTO A COLORE A LIVELLO 1 CON 5+ CARTE:
  SE LA FORZA È MINIMA (8-11 PUNTI) IL COLORE DEVE ESSERE ONORATO (ALMENO UN ONORE MAGGIORE + IL FANTE OPPURE 109);
  SE LA FORZA È MASSIMA (12-16 PUNTI) IL COLORE NON RICHIEDE REQUISITI PARTICOLARI.

- REQUISITI PER UN INTERVENTO A COLORE A LIVELLO 1 CON 4 CARTE: 
  12- 16 PUNTI ONORI;
  MAI LA DISTRIBUZIONE 4333;
  NEL COLORE DUE ONORI MAGGIORI (AK, AQ, KQ) OPPURE UN NONORE MAGGIORE + DUE “INTEGRATORI” (J10, J9, 109).

- UN INTERVENTO A COLORE A LIVELLO 2 MOSTRA DA 9 A 16 PUNTI E UN SEME SESTO E SOLIDO (CON CARTE INTERMEDIE TIPO J, 10 E 9). IL COLORE PUÒ ESSERE SOLO QUINTO IN DUE CASI PARTICOLARI:
  È CAPEGGIATO DA AKQ;
  SI TRATTA DELL’INTERVENTO DI 2 SU APERTURA 1♠: SE LA MANO HA FORZA D’APERTURA LE CUORI POSSONO ESSERE QUINTE.

- REQUISITI PER UN INTERVENTO A SALTO:
  6 CARTE CAPEGGIATE DA DUE ONORI MAGGIORI;
  11 - 14 PUNTI ONORI.

- REQUISITI PER IL CONTRO INFORMATIVO RISPETTO ALLA FORZA ONORI:
  CON 11-13 PUNTI I COLORI MAGGIORI (ESCLUSO QUELLO D’APERTURA) DEBBONO ESSERE TASSATIVAMENTE QUARTI, E NEI MINORI DEVE ESSERCI ALMENO UN ONORE TERZO;
  CON 14-15 PUNTI È AMMESSA QUALCHE IMPERFEZIONE: UN MAGGIORE CON SOLE TRE CARTE O UN MINORE DOUBLETON;
  CON 16+ PUNTI NON CI SONO RESTRIZIONI ALLA DISTRIBUZIONE, PERCHÉ IL CONTRANTE POTRÀ SUCCESSIVAMENTE PROPORRE IL PROPRIO GIOCO.

LA RIMOZIONE
QUANDO IL CONTRANTE, DOPO CHE IL PARTNER HA SCELTO UN COLORE , RIDICHIARA A SENZA O UN NUOVO COLORE MOSTRA AUTOMATICAMENTE 16/17+ PUNTI ONORI

Approfondire la “Mentalità dell’Intervento”
Se, per esempio, insistete sul fatto che l’intervento a livello 1, quando viene fatto con mano minima, deve garantire un seme onorato perché il suo obiettivo è dare l’attacco, tale motivazione rischia di estendersi all’intervento in genere e potreste assistere ad un Passo sull’apertura avversaria di 1♣ con queste carte: ♠ J8753 ♥ 85 ♦ AK4 ♣ AQ2 … le pagine si sono incollate e l’allievo ha dimenticato che qualche volta si interviene nella speranza di giocare.
In effetti qui lo SQT di Klinger va a farsi benedire...

Approfondire l'intervento a colore
Un obiettivo di controgioco, che si situa in un’area di punteggio tra gli 8 e i 9/10 punti, e determina la seguente definizione: il colore deve essere capeggiato da due onori maggiori (AK, AQ, KQ) oppure da un onore maggiore più due “integratori” (J10, J9, 109).
Punti da spiegare e precisare:
• queste limitazioni valgono solo quando l’obiettivo è soltanto dare l’attacco: se si interviene con una mano consistente tali restrizioni non valgono;
• la presenza di due integratori, quando si ha un solo onore maggiore, è opportuna per evitare che l’attacco nel colore si risolva nell’affrancare prese per l’avversario.
Su questo ultimo punto dovete essere piuttosto rigidi: 

♠ Q8753 K6 532 ♣ K83

Sull’apertura di 1, l’intervento di 1♠ non è opportuno, per il semplice fatto che non siamo affatto certi che picche sia il miglior colore della nostra coppia: il compagno potrebbe avere delle buone cuori o delle buone fiori ed essere depistato dal nostro intervento.

Quali sono i rischi di un corretto intervento “per controgiocare”? L’unico rischio è che l’azione del compagno porti troppo in alto. Spiegate che questo rischio non riguarda chi interviene: deve essere cura del compagno tenere presente questa eventualità e agire con la dovuta prudenza. L’unico caso in cui, pur possedendo un buon colore, chi interviene deve valutare il rischio è quando sta contemplando di introdurre un colore quarto. L’avversario apre di 1

♠ AKJ9 86 32 ♣ J9863

Non si vede perché un giocatore non dovrebbe suggerire l’attacco a picche, tuttavia occorre considerare che a volte il compagno appoggerà con un onore terzo e questo porterà a giocare a livello 2 nella 4-3. Se si possono fare dei tagli va tutto bene: sottolineate che quando si ha qualcosa come AKJ9 + Q32, se l’avversario ci forza a fare due o tre tagli dalla parte lunga, faremo 5 o 6 prese in atout invece di quattro. Quindi mai un intervento quarto con la 4333, e quasi mai con la 4432.

Spostiamoci verso l’alto: quando si hanno 13-16 punti la speranza di giocare non è affatto fuori luogo. La consistenza del colore ha pertanto poca importanza

♠ J8752 AQ4 32 ♣ AK 

Su 1 si interviene di 1♠, nonostante il colore sia rarefatto: quello che stiamo cercando di fare è conquistare il tavolo con un contratto in attacco. I rischi connessi a questi interventi “per giocare” sono due. Il primo, veramente improbabile ma molto inquietante per gli allievi, è che tutti passino. Poiché questo timore li induce a volte ad abusare del Contro Informativo, è doveroso parlarne. Spiegate che il rischio che tutti passino, in una smazzata in cui la coppia che è intervenuta può realizzare manche, si concretizza quando la mano di chi interviene ha 17/18+ punti ed è poco sbilanciata (5332, 5422, 5431, 6332)

♠ K42 AKQ74 32 ♣ AQ2 .

Con queste carte, sull’apertura di 1, è opportuno intervenire di Contro (anche se non si avrà una facile ridichiarazione al secondo giro) perché il rischio del passo generale sull’eventuale intervento di 1 è reale (18 + 13 dell’apertore lasciano 9 punti divisi tra rispondente e compagno).
Quando invece la forza di una mano è nella sua distribuzione, il rischio del Passo generale è veramente remoto

♠ 2 AQJ874 AQ1052 ♣ 2

Se qualcuno è perplesso quando, sull’apertura avversaria di 1♣, gli suggerite di intervenire di 1 chiedetegli: “Dopo che la tua mano ha sottratto dal mazzo 11 carte rosse, è possibile che siano tutti bilanciati, in modo da non poter dichiarare?”.

Il secondo rischio connesso all’intervento di 1 a colore con mani forti (16-17 punti) è quello di non poterle descrivere correttamente. Questo argomento ci consente di fare della didattica estremamente utile. Per prima cosa è di fare un passo in avanti, non pensando alla bontà dell’eventuale intervento, ma focalizzando l’attenzione sulla sequenza di due licite che descriverà la loro mano. Le due possibilità sono:

COLORE, POI CONTRO oppure CONTRO, POI COLORE

Valutando la futura seconda dichiarazione, la vera preoccupazione dovrà essere ciò che faremo al secondo giro, se l’avversario soffocherà la licita. Ecco due mani nell’ipotesi che si debba intervenire sull’apertura avversaria di 1

♠ KJ4 AKJ87 52 ♣ KJ7

♠ A2 AKQ1074 52 ♣K75

Con la prima mano è opportuno intervenire di 1: al secondo giro, se la licita non è a livelli impossibili, si potrà dire Contro mostrando così un intervento massimo a base cuori, ma con tolleranza per i colori neri. Se, con quelle carte, si dichiara Contro basta una modesta azione del rispondente (per esempio l’appoggio a 3) per metterci in difficoltà: non è certo rilassante dichiarare un colore quinto a livello 3. La seconda mano, invece, si presta al Contro Informativo, perché le cuori sono così lunghe e solide da poter essere dette a qualsiasi livello.

Dunque, quando si contempla la possibilità di un intervento, gli obiettivi possono essere due: controgiocare (mani minime, bel colore) oppure giocare (mani massime). Nella pratica, però, si presentano delle mani nella terra di mezzo (10-11-12 punti, colori mediocri) con cui non è ben chiaro quale sia l’obiettivo. Sempre sull’apertura avversaria di 1

♠ Q8754 A87 52 ♣ KJ7

Su questo tipo di mani è opportuno avere due avvertenze. La prima è che il colore deve presentare almeno un onore maggiore, per evitare di pilotare degli attacchi disastrosi. La seconda è che, se il compagno ci chiede una ulteriore descrizione, queste mani devono essere descritte come minime (riservandoci di chiamare partita solo se il compagno farà ancora un ulteriore invito).

NON DITE DOPO QUELLO CHE POTEVATE DIRE PRIMA (Benito Garozzo)

Il parametro fondamentale per decidere un intervento è il rango del colore d’apertura. A seguito di un’apertura minore l’azione degli avversari è lenta, e pertanto il rischio di venire estromessi è piuttosto basso.

♠ J9764 8 954 ♣ AKJ6

Sull’apertura avversaria di 1 il passo è corretto: la mano è minima e il colore di picche non è compatibile con l’obiettivo di ottimizzare il controgioco. Inoltre, se il rispondente nomina le cuori, il compagno può introdurre le picche a livello 1. Ma se l’apertura dovesse essere 1, l’intervento di 1♠ è tutt’altro che fantasioso: sappiamo che qualsiasi azione veloce del rispondente (3, 4o 2NT Truscott) ci taglierebbe fuori per sempre.
Le stesse, identiche considerazioni si possono fare per una mano come questa :

♠ KJ54 7 952 ♣ AQ874

Passo su 1, ma 1♠ su 1.

Anche le mani con cui l’obiettivo è giocare col morto (12/13+ punti) pongono dei problemi. Aver compreso quanto caro costi farsi tagliare fuori (l’avversario fa 2 quando noi potevamo fare 2♠: bilancio -220), ci aiuta a far propri due importanti principi:

1) mai trattare con il Contro Informativo una mano che non ne abbia i requisiti;

2) mai pensare che esistano mani che possono essere dichiarate meglio passando e poi rientrando in licita al giro successivo

NdT. Sono stati scritti degli splendidi libri, anche se datati, sull’argomento del rientrare in licita dopo un Passo iniziale (vedi Overcalling e Balancing di Mike Lawrence) che sviscerano tutte le difficoltà e i pericoli di queste azioni ritardate. Tanto sforzo nasce dal tabù dell’intervento quarto che tanti, ancora oggi, ritengono sacro. Certo, l’intervento quarto richiede qualche cautela, ma nulla al confronto delle riaperture o dei rientri in licita. E’ molto più ragionevole pensare che il pericolo di un intervento a livello 1 sia infinitamente inferiore a quello di una riapertura a livello 2 (che, a volte, obbliga il compagno a inerpicarsi nel livello 3 per cercare un fit 4-4).

• UN INTERVENTO CON 13-16/17 PUNTI NON RICHIEDE REQUISITI PARTICOLARI NEL COLORE;
• UN INTERVENTO QUARTO RICHIEDE SEMPRE DUE ONORI MAGGIORI O UN ONORE E DUE INTEGRATORI, MANO NON MINIMA (10/11+ PUNTI) E MAI DISTRIBUZIONE 4333;
• ECCEZIONE: L’INTERVENTO DI 1♠ SU 1, PURCHÉ LA MANO SIA SBILANCIATA, PUÒ ESSERE FATTO CON COLORI MENO CONSISTENTI.

NdT: Quando si autorizzano interventi quarti sorge una comprensibile ansia sia da parte di chi ha la coda di paglia per essere intervenuto con una carta in meno (il timore di ricevere appoggio terzo e giocare nella 4-3) sia da parte del compagno che, con fit solo terzo, diventa diffidente nell’appoggiare. Queste incertezze si risolvono premettendo una regola assoluta: dopo intervento a livello uno, il compagno che abbia fit terzo non dovrà MAI fornire un appoggio che superi il livello di DUE. Potrà dunque appoggiare a livello due, o surlicitare se oltre al fit terzo ha mano di 11 e oltre, ma mai spingersi a livello 3 o 4.

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